The Italian National coach
Alessandro Nuccorini sent us a note in order to answer to his Portuguese colleague
Orlando Duarte, about his declarations given to the Portuguese portal
www.futsal.com.pt and published on
Futsalplanet.com too (see the news:
click here)
Nuccorini's note about Duarte's declarations"With reference to the Duarte's clarifications published on your web site on August 31st, I wonder why Duarte, in the aim to clarify his personal position, didn't limit himself to explain his own reasons, talking about contexts that don't concern him and giving himself away in hurried considerations, with no specific knowledge to do that.
Maybe is right to remember how the futsal enviroments are still extremely different in various countries, so that would seems to be more correct that everyone analyze only his experienced context.
In addition I wonder how can behave as an upright moralist a person who qualified to the Guatemala 2000 World Championship (obtaining a prestigious third place) in an ILLICIT way, just damaging the national team that he mentioned. Maybe would be better to remember this fact, before speaking ironically about the Italian National team.
With reference to the naturalized players, besides, I'd like to meet someone willing to refuse to recognize, SPEAKING FOR HIMSELF ONLY, the main job of every high-performance coach: that is to say that a coach HAS THE DUTY to use all the LICIT ways in order to obtain the best result as possible. Who doesn't follow this principle is a notorious incompetent or has the intention to creat an alibi to justify his failure. I still didn't meet, actually, a "missionary" coach, ready to sacrifice a personal sport satisfaction on the altar of other people's benefit.
Greetings
Alessandro Nuccorini Italian textIn merito alla precisazione apparsa sul Vostro sito in data 31/08/04, viene da domandarsi perché il sig. Duarte nell’intento di chiarire la propria posizione, invece di limitarsi ad esporre ragioni personali, si affacci in contesti che non lo riguardano, sbilanciandosi in considerazioni affrettate e senza avere alcuna conoscenza specifica per poterlo fare.
Forse è opportuno ricordare come le realtà di questa disciplina si rivelino ancora estremamente difformi le une dalle altre e, dunque, sembrerebbe più corretto che ognuno si soffermi ad analizzare solo quella propriamente vissuta.
Per giunta come può ergersi ad integerrimo moralista proprio colui che si è qualificato al Campionato del Mondo 2000 (conquistando poi un prestigioso terzo posto) con mezzi ILLECITI e proprio a danno della Nazionale da lui citata? Forse sarebbe il caso di tenere bene a mente questo particolare prima di sbilanciarsi in ironie fuori luogo riguardanti la Nazionale Italiana.
Sulla questione oriundi, poi, mi piacerebbe finalmente incontrare qualcuno disposto a disconoscere, IN PRIMA PERSONA, il compito principale per un allenatore di alta prestazione e cioè che ogni tecnico HA IL DOVERE di utilizzare tutti i mezzi LECITI per cercare di ottenere il miglior risultato possibile. Chi non si attiene a tale principio o è un emerito incapace o vuole crearsi un alibi per i propri insuccessi. Ancora non mi è capitato, infatti, di conoscere alcun tecnico “missionario”, pronto a sacrificare una possibile gratificazione sportiva personale sull’altare del bene altrui.
Un saluto a tutti.
Alessandro Nuccorini